giovedì 31 marzo 2016

Recensione "Il Catino di Zinco" di Margaret Mazzantini

Salve cari lettori sono Eleonora spero che abbiate passato delle bellissime vacanze di Pasqua!
Oggi parliamo del libro d'esordio della famosissima Mazzantini, non mi dilungo troppo e vi lascio alla recensione.
A breve arriverà anche la recensione di "Ciò che Inferno non è" di Alessandro d'Avenia
 Un Bacio!!




"Il Catino di Zinco" è il libro d'esordio pubblicato nel 1994,  della scrittrice italiana Margaret Mazzantini vincitore oltretutto del premio Campiello e del premio Opera Prima Rapallo-Carige.         Con questo romanzo la Mazzantini torna indietro nel tempo con il lettore, fornendogli un ritratto quasi biografico della nonna Antenora, protagonista indiscussa della storia.  Il viaggio inizia proprio dal punto di arrivo, ovvero  il funerale di Antenora .                                                                                                                                                                        
La storia di una donna forte, austera con una personalità a volte quasi spietata ma onesta, carica di valori e sentimenti che la rendono capace di affrontare periodi decisivi come la guerra e il fascismo (al quale è completamente devota). Frustrata dalla propria condizione femminile, costretta a rimanere tra le mura domestiche, sfoga la sua insoddisfazione sui figli e sul marito 'il poromo toscano'.               Antenora può essere benissimamente definita " androgena", infatti è come se l'autrice  ci descrivesse due persone diverse che stanno nello stesso corpo. Tutto ciò però , lo si lascia intendere tra le righe di vari episodi, facendoci comprendere che dietro a tutta quella "virilità" e freddezza dovuta alle difficoltà della vita, anche lei in fondo  prova sentimenti profondi e rimpianti che vengono relegati nel cassetto.                                                                                                        
Il romanzo non racconta solo le vicende di Antenora, ma anche del padre il professore che si accontentava semplicemente di un sigaro, della madre Monda amante delle spese e dei gioielli, del figlio Vittorio alle prese con il suo primo amore e infine scorci tra lei e la nipote Margaret che le è rimasta accanto fino alla fine.
Il linguaggio scurrile e crudo quasi maleducato adottato dalla scrittrice lascia stupito il lettore e non di certo indifferente, sicuramente vedere certe parole scritte su carta le rende più vere... Ed è proprio quello che vuole fare la Mazzantini, raccontare persone vissute che non sono una triste copia della realtà.

Personalmente penso che questo romanzo sia di difficile comprensione e che sia uno di quelle storie che non si comprendono a fondo se lette una sola volta, infatti non si capisce bene quale sia il messaggio che la scrittrice voglia diffondere o cosa questo libro ti lasci effettivamente.                          Lo stile adottato un po' confusionario non è stato molto di mio gusto perchè mi ha fatto perdere nel corso della narrazione, tra fatti e personaggi.                                                                                            Nonostante ciò la figura della protagonista sicuramente non può che rivelarsi interessante per le mille sfumature di una personalità ,per certi aspetti anche eccentrica amante di una libertà che non ha mai avuto.   Singolare e apprezzata  sicuramente è stata la scelta  di raccontare anche il punto di vista di coloro che appoggiavano il Duce e ne sono rimasti sconfitti, vedere il loro dolore e smarrimento.         Tuttavia sarà anche perchè non ho saputo cogliere magari dei messaggi, ma questo libro rispetto ad altri elaborati della Mazzantini non l'ho gradito pienamente.

Un libro carico di cose da raccontare (forse anche troppo) concentrate in poco più di 100 pagine da non sottovalutare.

Vooto: 3stelle/5!

venerdì 11 marzo 2016

AIUTO, cosa ci siamo perse?

Salve salve a tutti voi! 
Ebbene sì, è il mio turno, è tornata anche Daniela
*Applausi, inchino, sipario, rose rosse* 
E' da talmente tanto tempo che non pubblico qualcosa che non mi ricordo nemmeno più come si fa (ed è da tanto tempo che non faccio una recensione, lo capirete subito quando ne leggerete una AHAHA). Cosa vi siete persi? Poco o niente, io faccio sempre il liceo artistico, indirizzo grafica (infatti mi urta non poter gestire meglio il post, piccole fisse che mi sono venute nell'ultimo anno) sto per arrivare alla soglia dei miei 17 anni (il 28/04, ricordatevelo!) e poco più. 
Allora scrivo questo post per due motivo uno perchè vi volevo tenere aggiornati sulle mie letture arretrate (magari mi consigliavate a quali dare la precedenza) e, cosa più importante, COSA CI SIAMO PERSE? Nel senso, che uscite importanti abbiamo mancato? Quali libri particolarmente importanti dovremmo prendere? AIUTATECI a rimetterci a pari passo, conto su di voi! 
Letture arretrate:



Faccio una premessa, ho AMATO "Colpa delle stelle" alla follia, poi sono passata a "Cercando Alaska" ed è carino, sì, peeeerò.... Molto prevedibile, non mi hanno stupito molto i colpi di scena e avrei altro da dire ma vabbe ahahahah insomma dopo "Cercando Alaska" mi è rimasto l'amaro in bocca quindi... Ne valgono la pena? 


"Venuto al mondo" e "Nessuno si salva da solo". Mi madre ha preso il primo quando era appena uscito, infatti la mia edizione è un tomo ahahha insomma è da anni che mi dice che è molto bello e mi è venuta voglia di leggerlo, qualcuno di voi sa dirmi se è così? "Nessuno si salva da solo" l'ho comprato in prima superiore (ora sono in terza) e devo ancora finirlo, cioè non mi ricordo niente e devo riprenderlo da capo, un po' straziante ma sembrava bello.


"Il rumore dei tuoi passi" e "Prima o poi ci abbracceremo". Il primo me lo hanno imprestato, il secondo me l'ha regalato una mia amica (mi ha fatto proprio una bella sorpresa, l'ho abbracciata per 10 minuti) EEEEE HO INCONTRATO ANTONIO! E' proprio venuto qui nel mio buco di città, mi ha fatto le dediche in entrambi i libri, lo adoro tantooooo, ha detto delle cose proprio belle. Questi due libri sono in cima per priorità, niente se e niente ma! 

(Io ed Antionio IUUUU)

Di libri ce ne sono molti altri, ma per il momento non mi ispirano particolarmente, quindi non li prendo nemmeno in considerazione (cosa abbastanza crudele da dire) AHAHAHAH per quanto riguarda gli incontri con gli autori ne ho incontrati altri 2: Alexandro D'avenia (autore di: Bianca come il latte rossa, come il sangue; cose che nessuno sa; ciò che inferno non è) ed ho fatto una figuraccia allucinante! Ho incontrato anche Luis Sepúlveda, lo conoscerete per la storia della gabbianella ed il gatto ma ho letto altri suoi libri molto molto belli!
Insomma, ci ho messo un ora o due ha scrivere/fare tutto questo perchè non ricordavo come si facevano le cose *va in un angolino a piangere* ora mi affido a voi cari lettori, aspetto vostre notizie!
Un grosso abbraccio,
Dani